mercoledì 11 giugno 2014

Prova costume superata! #raccontidicasa

Come ogni anno io sono ancora qua e anche loro. I miei chili di troppo
Nonostante dieta, palestra e creme la mia ciccia c'è e non mi abbandona, come vorrei. Ma quest'anno un'altra sfida è stata però vinta. Hihihii
Quella dei #peli!
Cose da donne ma non solo, non servono statistiche ufficiali basta chiedere alla mia estetista, il problema dei peli superflui riguarda in egual misura anche i maschi. E stavolta non sarà tanto contenta ma grazie a Philips Lumea almeno la battaglia contro i peli l'ho vinta!!!!
E sono soddisfazioni. 


Philips Lumea è comodo. Leggero e si usa facilmente. Io che non sono mai stata capace di farmi una ceretta da sola e che anche per i "baffetti" sono sempre corsa dalla mia adorata estetista stavolta ho dovuto ricredermi. La luce pulsata a casa funziona e si può fare senza particolari controindicazioni ed accortezze #raccontidicasa.


Le istruzioni sono chiare.
L'epilatore si collega alla rete elettrica e si imposta l'intensità della luce in base al proprio fototipo. Se non è quello corretto non funziona.
Non brucia, non puzza, non stressa.


Per me l'unico problema è che avendo un'ottima melanina mi abbronzo con estrema facilità quindi lo sterminio dei peli in zone come le braccia e le gambe è solo rimandato ai mesi invernali.

Perchè come canta Vasco Rossi, che in fatto di donne la sa lunga il pelo ci vuole solo sullo stomaco.
E con Philips Lumea rimarrà solo quello.
Siiiiiii stupendo!!!! e che l'estate abbia inizio


venerdì 31 gennaio 2014

Liberiamo una ricetta - Insalata di carciofi e bottarga #freearecipe #liberericette

Amo cucinare. Lo faccio per chi amo. Lo considero non solo un momento di nutrimento del corpo ma anche dello spirito. 

Amo scegliere con cura gli ingredienti. Scoprire la loro origine. Amo i profumi del mercato. Sporcarmi le mani.  

Rubare le ricette alla nonna napoletana che detiene il potere e la sapienza. E' ancora lei la Regina della cucina. Replicare il gusto e la semplicità della cucina sarda e provando ad eguagliare, la maestria della nonna sarda di cui ricordo il profumo di buono. 

 La fantasia e l'amore di mia madre mi hanno insegnato che in cucina ci vuole passione. Se non ti va. Se sei nervosa. Se non è giornata. Meglio non avvicinarsi ai fornelli. Quando cucino ci metto amore. Non mi interessa la perfezione. Intendo celebrare l'antico rito della convivialità. La cerimonia domestica dell'accoglienza. Dell'amore donato. 

Ho scelto di liberare questa ricetta perchè la #bottargadimuggine e il #carciofosardo sono due eccellenze della gastronomia italiana. Ma sono anche due prodotti che provengono dalla zona dove sono cresciuta, nella quale ho radici. E purtroppo oggi sono minacciati da contraffazioni. La bottarga sempre più spesso si fa anche in Sardegna con uova di pesci africani. Non uccide. Ma non è #muggine di #Cabras. Il #carciofosardo del #Sinis ha un profumo, una consistenza, e le spine dure.


INSALATA DI CARCIOFI E BOTTARGA

- 4 carciofi sardi #Sinis
- bottarga di muggine di #Cabras a fogli
- olio extra vergine di oliva (io uso quello di mio padre #olio del #Sinis)
- limone
- sale





Vino consigliato: vernaccia @SilvioCarta o una vernaccia giovane 



Pulire i carciofi, rimuovendo le foglie più dure e la barbetta interna. Dividerli in 4 parti e tagliarli a listarelle sottili. Pelare i gambi dei carciofi e tagliarli a rondelline o per il verso lungo se preferite. Lasciarli in ammollo in acqua fredda con degli spicchi di limone.
Tagliare la bottarga a listarelle sottili. Scolare i carciofi. 
Adagiare i carciofi su un piatto e aggiungere la bottarga. Condire con olio extravergine d'oliva e una spolverata di sale. 



 
La bontà di questa ricetta è proporzionale alla qualità e alla provenienza degli ingredienti. Come dire Genius loci...



"Le storie sono per chi le ascolta, le ricette per chi le mangia. Questa ricetta la regalo a chi legge. Non è di mia proprietà, è solo parte della mia quotidianità: per questo la lascio liberamente andare per il web".

venerdì 22 novembre 2013

Caduti, feriti ma mai sconfitti

Io non lo so cosa significhi perdere tutto. Uscire una mattina e non tornare più. Trovarsi con i piedi nel fango a raccogliere i pezzi di una vita. A seppellire padri e madri, fratelli e sorelli, figli e amici. Non lo so. Ma allora perchè ho le lacrime agli occhi? Perchè solo ora riesco a scrivere queste emozioni che in questi giorni tenevo dentro il mio cuore? Perchè anche se vivo a Milano e mi separano km di terreno e Tirreno quelle persone le conosco. Sono come me. Sono i miei fratelli. Sono le mie sorelle. Faccio Sanna di cognome e il DNA non s'inganna. Mischia il tuo sangue. Sei cospomolita. Cittadina del mondo. Ma Mariangela Sanna significa che tu vieni da quella Terra. E' li che hai le tue radici. Li si è compiuta una parte della storia che ti compone. E la Terra ora ti chiama. Urla ferita e nel tuo sangue questo dolore ribolle.

L'alluvione che ha colpito la mia Sardegna è una tragedia con tante responsabilità ma non è di quello che mi interessa parlare. Aspettiamoci cento mille Sardegna. Basta pensare a tutte le tragedie che si sono susseguite in una sola settimana. Filippine, Stati Uniti. Sardegna. E queste sono quelle più notiziabili. Perchè l'avidità umana ci ha resi schiavi del profitto. E ci sono orrori di cui non si parla perchè tanto a chi interessano?
Quello che mi ha colpito è stato l'abbraccio con cui in questi giorni ci stiamo stringendo tutti. Sardi e non solo. Sono giorni che ricevo telefonate e mail dagli angoli più disparati del mondo. Persone e amici che si preoccupano per i miei familiari che vivono in Sardegna. Una rete di solidarietà che sta facendo emergere anche grazie alla tecnologia una forza di volontà e voglia di farcela in tutte le persone. Stiamo scoprendo di essere più uniti di quanto forse credevamo. Più potenti dei mezzi d'informazione tradizionali. Per sapere come aiutare e le reali condizioni metereologiche in Sardegna controllate gli hastag #alluvionesardegna #allertameteoSAR

Il giorno dell'alluvione è accaduto un fatto strano. Non sono quella che si dice una fervente cattolica.Credo in Dio, ho frequentato il catechismo (le ore più inutili della mia vita insieme a quelle in cui hai un volo in ritardo) eppure quel mercoledì alle 15.30 quando il campanello ha bussato e Don Giuseppe è venuto a benedire la casa ho avuto bisogno di pregare con lui. Chiamatelo segno divino. Non ho la vocazione. Ma ritrovarmi con questo parroco che stimo perchè fa tanto per la comunità di questo quartiere tra oratorio, consultorio, centro di solidarietà mi ha rincuorato. Lui conosce la Sardegna aveva le lacrime agli occhi. Insieme abbiamo pregato commossi. Ecco. Questo è il mio Dio. Quello che unisce. Quello che dà amore e forza per condividerlo. 

Per me serve che tragedie come quella sarda ci rendano tutti un pò più furbi. Ma non la furbizia dei potenti del voler fregare ad ogni costo. No. La furbizia dei nostri nonni che sapevano che la campagna ha bisogno di cure, amore e fatica. La furbizia del mio amico, contadino indonesiano che mentre io lo fotografavo lui continuava a lavorare nella risaia come facevano i suoi bisnonni e i suoi antenati, perchè lui le macchine e i diserbanti non li avrebbe mai usati. Basta furbi che son pronti a mettere a rischio la vita dei loro figli solo perchè così si fanno soldi.

Serve una rivoluzione ma deve partire da dentro di noi. Dalle nostre scelte quotidiane. Io lo dico da sempre per me i soldi non contano. Non sono mai contati.

In questi giorni mi sono trovata a ripensare alle parole della canzone di Peppino Mereu "Nanneddu meu" non è cambiato niente dal XIX secolo ad oggi

Sos corvos suos tristos molestos
sun sa discordia de sos onestos.
Maccos famidos, ladros, baccanu
faghimos: nemos alzet sa manu.
Adiosu Nanne: tenedi contu,
faghe su surdu, bettadi a tontu.
Ca tantu, l'ides, su mundu er gai:
a sicut erat no torrat mai.

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giovedì 3 ottobre 2013

Il mio mare non è questo

Ho festeggiato il mio primo compleanno a #SuPallosu in una capanna di falasco e mattoni costruita da mio nonno sulla spiaggia. Per tutti i #Riolesi quella spiaggia è da generazioni il #mare. Il nostro mare. Il mare della vita spensierata. Della comunità. Dello stare insieme con semplicità.
Nei mesi estivi a partire dagli anni Sessanta tutto il paese andava in villeggiatura, trasferendosi mogli, bambini, polli e galline nella allora ridente località balneare. Non c'era acqua corrente, nè televisori. Vita spartana con il mare negli occhi. Si camminava scalzi tutto il giorno e si era felici.
La capanna di mio nonno era anche tra le più belle. Aveva persino il pavimento con le piastrelle. Un vero lusso per le condizioni dell'epoca.
Ho ricordi avvolti dalla nebulosa della tenera età, dalla confusione per quanto credo di aver realmente vissuto e quanto mi è stato raccontato. Guardo le fotografie e vedo gioia. Si era poveri ma felici. Purtroppo non ho potuto festeggiare altri compleanni in quella capanna. Il progresso ha imposto nuove regole. Basta accampamenti abusivi sulle spiagge. La civiltà impone regole urbanistiche e sanitarie. Un uso differente degli spazi comuni.
Le case vanno lottizzate. E così fu. Anche se per chi l'ha conosciuto #SuPallosu oggi famoso per la #comunitàfelina e le #aragoste era più bello allora. Perchè seppure abusivi i #riolesi se ne prendevano cura. Lo abitavano e amavano.
Era il loro mare.




Oggi il mare di chi è? Un interrogativo che mi assale da tempo e ora assume un'urgenza pregnate, insegue la cronaca.
Sin da piccola mi hanno insegnato che dopo una mareggiata quello che il mare porta sulla spiaggia può diventare di proprietà di chi lo trova, se non viene leggittimamente reclamato da il possessore originario. Di chi sono i cadaveri dell'#isoladeiconigli?  
Io ritengo che siano miei. Nostri. Non riesco a esservi indifferente. 

Il Mediterraneo è il mare nostrum dei popoli che vi si affacciano, ma abbiamo dimenticato questa etimologia che in passato ci ha unito. La storia dei vincitori ha prevalso e oggi siamo tutti vinti e assistiamo impotenti al consumarsi di una terribile strage voluta da chi crede che la dignità di un uomo non valga niente...

Anche oggi gli italiani emigrano sempre meno con la valigia di cartone e sempre più con il trolley di #carpisa e il biglietto lowcost ma hanno la fortuna (c'è sempre chi sta peggio!!!) di vivere in uno stato dove ti forniscono un passaporto e con questo puoi partire. A questi popoli non viene concesso neanche di avere un documento. Non esistono. Non devono esistere. Devono comprarsi anche la speranza. Non possono sperare.

"Santi, poeti e navigatori così furono gli italiani ma a guardare le migliaia di persone morte sulle nostre coste oggi siamo peccatori e della peggior specie, cinici e gretti, ignoranti e assassini...che brutto popolo.  

Non è una tragedia, non è un'emergenza è disinteresse più totale...e lo pagheremo tutti perchè forse domani su un barcone ci saremo anche noi
Io rivoglio il mio mare. Quello degli affetti e della comunità. Delle risate e della fatica. Delle speranze e delle illusioni infrante. Il mare che ha sempre contemplato la morte tra le possibilità perchè la forza della natura fa stare l'uomo al suo posto. Ma ha sempre reso dignità all'essere umano.
 

lunedì 1 luglio 2013

Le radici del cuore

E' cosi da quando sono nata....in Sardegna sono la romana. A Roma sono la sarda. E per me cosa significa questo sdoppiamento? Questa identità plurima e poco risolta in un'unica area geografica? Che da sempre mi sono sentita cittadina del mondo....che ho amato viaggiare. Curiosare. Scoprire. Confrontarmi. Perchè so dov'è casa mia. Dove sono le mie radici.
Sono in quel piccolissimo microcosmo. Riola Sardo. Un paese che è mondo. Dove succede tutto. Il suo contrario. Oppure niente. Cosi ciclicamente da secoli. Sono a Roma. Dove sono nata e cresciuta. Ma sono anche in Campania (Napoli e l'Irpinia) da dove provenivano i miei nonni materni.
E cosi da sempre. Chi mi conosce bene veramente sa che dentro di me coesistono, convivono, si infuriano tutte queste anime....tante parti diverse che compongono la mia identità....perchè alla radice di tutto ho sempre amato la storia....mia individuale che è collettiva...Della mia famiglia. Dei miei amici. Delle persone che amo. Delle persone con  cui ho lavorato. Di quelle con cui ho condiviso un'esperienza. Una sensazione. Uno sguardo.
Il racconto. Il cercare le motivazioni. Le origini. Questo mi ha sempre affascinato. Storie. Parole....e la carta per fissarle. Per far si che non voli via un'emozione. Ma che si rinnovi nella lettura. Che porti alla riflessione. Che aiuti a seguire una traiettoria....Perchè non mi stancherò di affermarlo....PER AVERE UN FUTURO BISOGNA CONOSCERE LA PROPRIA STORIA.
Oggi ho partecipato ad un incontro "Viaggio in Italia: la Sardegna" nell'ambito della Rassegna "La Milanesiana"....Si è parlato di letteratura e del cosiddetto fenomeno degli #scrittorisardi....che fenomeno non è...perchè come ha detto il giornalista @StefanoSalis gli scrittori sardi quelli più apprezzati dal grande pubblico non lo sono perchè appartenenti a quella regione ma perchè BRAVI....
@Marcello Fois uno dei miei scrittori preferiti, devo, ad esempio, al suo romanzo Memoria del vuoto la scoperta che il nome Mariangela era tipico nella Sardegna dell'Ottocento, ha fatto un intervento meraviglioso...In sardo e in italiano. Riappacificando l'affermazione identitaria con orgoglio ma senza bisogno di rivalsa. Una riscoperta del sardo, come lingua con l'apertura verso il mondo....Le radici senza la paura di essere soffocati..Il valore del passato in un momento in cui l'oggi diventa smisurato e quindi l'identità è costituita dall'essere sardo e dall'essere italiano senza contraddizioni ma tout court....
e poi @MichelaMurgia e il suo viaggio nella mia Sardegna...Cabras e dintorni....il mio Sinis...dove l'anarchia, il valore dell'indipendenza si scontrano con l'atteggiamento di sudditanza....(Stagno, peschiera, Don Efisio.....)
Oggi mi sono sentita #CONSORTE...ho incontrato e mi sono emozionata con persone che condividono il mio destino...la stessa sorte....e questo è bello....perchè il cuore batte e si nutre di storie....



martedì 21 maggio 2013

Vita da blogger

Una parola strana che quando la uso con mia nonna, lei da buona napoletana verace dice sempre "Uheè e non potevi dire che scrivi articoli...e mo chi so sti post sti blog...agg pazienza..." eppure vuoi per gioco, vuoi per lavoro e le due cose non si escludono mai nel mio caso...da due anni a questa parte scrivo sia qui che per altri siti.....prevalentemente universo mamme e bambini....ed io che per antonomasia sono La Zia Mary mi diverto veramente tantooooo!!!! Perchè il mio lavoro, Communication Consultant..Social Pr Manager, Press Office, Blogger chiamatelo come vi pare....ha tante sfaccettature, può avere aspetti noiosi ma è l'unico che so fare. E soprattutto che mi tanta soddisfazione. Perchè ogni evento che organizzi, promuovi si porta dietro un universo di valori....
La scorsa settimana ho partecipato ad un evento con Marco Bianchi.La salute vien mangiando e uno chef nutrizionista che ti insegna  a mangiar bene non ti da solo consigli su cosa preparare a cena ma su come nutrire il tuo organismo in maniera corretta....la cronaca della giornata la trovate qui 
Perchè ha ragione Carlo Petrini quando dice che la GASTRONOMIA E' ECONOMIA!  E quando restituiremo dignità a chi lavora nella produzione dei cibi e sacralità al cibo forse saremo un mondo migliore. Perchè noi siamo 7 miliardi di persone nel mondo. 1 miliardo è AFFAMATO. E produciamo cibo per 15 MILIARDI DI PERSONE....quindi ne buttiamo oltre la metà.....
Se non è economia questa??? Invertiamo la rotta....iniziando dal nostro consumo abituale....zero sprechi...
Buona giornata....


domenica 5 maggio 2013

La domenica monsonica

Questo cielo grigio e plumbeo....questa pioggia che scende copiosa e bagna la terra....quest'aria ferma e greve....il traffico immobile...il silenzio domenicale di Città Studi mi mettono una strana inquietudine...sembra che da un momento all'altro debba succedere qualcosa....
Sarà la tropicalizzazione del clima. Sarà che sto invecchiando ma non ci sono più le stagioni di una volta....
Stamattina sono uscita a maniche corte sotto un sole caldo per raggiungere la palestra...e dopo due ore...(sono sportiva ma ho fatto anche chiacchiere e sauna con una mia amica) nuvoloni...ed ora pioveeeeee
Ma sempre nel weekend ....servirà a farci riposare ad assecondare il bisogno di pigrizia ed introspezione....Io ne approfitto anche se a due salti nelle pozzanghere con le mie galosce non ci rinuncio!